A oltre sei anni dalla chiusura dell'Istituto Italiano per l'Africa e
l'Oriente (IsIAO), la prestigiosa biblioteca dell'istituto riaprirà al
pubblico negli spazi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma martedì
9 maggio, alle ore 12. Per l'occasione verrà siglata una convenzione tra
la Biblioteca Nazionale e il MAECI per la tutela, la valorizzazione e la
fruizione della Biblioteca dell'IsIAO. Sarà inoltre allestita una
esposizione emblematica dei tesori dell'IsIAO, inserita nell'ambito
della campagna nazionale di promozione della lettura Il Maggio dei
Libri, che includerà anche una sezione sulle preziose collezioni
orientali della Biblioteca Nazionale (visitabile dal 9 maggio al 30
giugno 2017). Introduce Andrea De Pasquale (Direttore BNCR),
intervengono Armando Barucco (Unità di Analisi MAECI), Elisabetta
Belloni (Segretario Generale MAECI), Antonia Pasqua Recchia (Segretario
Generale MIBACT), Rossana Rummo (Direttore Generale DGBIC). Conclude on.
Mario Giro (Vice Ministro MAECI)
La riapertura di una delle biblioteche più complete in Europa sulla
storia e la cultura delle civiltà di Africa ed Asia, a lungo attesa da
studiosi ed accademici italiani e internazionali, è stata resa possibile
dalla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, che dallo scorso novembre cura la
liquidazione dell'ente, e del Ministero per i Beni, le Attività
Culturali ed il Turismo. Gli sforzi comuni delle due amministrazioni
hanno così permesso di salvaguardare la prestigiosa eredità culturale
dell'IsIAO e di assicurarne di nuovo la fruibilità da parte del
pubblico, restituendo alla cittadinanza uno strumento prezioso per
coltivare ed approfondire la conoscenza di culture e popoli sempre più
vicini nel mondo del XXI secolo. Il Ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale ha inoltre avviato il riordinamento
del prezioso archivio storico dell'IsIAO: alcuni documenti
dell'archivio, presto reso accessibile agli studiosi, saranno inseriti
nel percorso espositivo.
La biblioteca dell'IsIAO si articola in tre Sezioni per un totale di
oltre 180.000 volumi, suddivisi a loro volta in diversi fondi, che
costituiscono una testimonianza unica per ricchezza e varietà del
materiale custodito: tra di essi spiccano quelli di antichi manoscritti
sanscriti e tibetani acquisiti dal fondatore della biblioteca,
l'orientalista Giuseppe Tucci, il fondo Dubbiosi con numerose opere
manoscritte in arabo ed il fondo Taddei, fondamentale per lo studio
dell'arte del Gandhara. Sono parte integrante del patrimonio trasferito
presso la sede della Biblioteca Nazionale anche la fototeca africana e
la cartoteca, già appartenute all'Istituto Italo Africano, che contano
rispettivamente oltre 100.000 tra fotografie e negativi risalenti al
periodo coloniale italiano ed oltre 14.000 carte geografiche della
stessa epoca storica.
Il patrimonio dell'IsIAO andrà ad integrarsi con le collezioni
orientali della BNCR, in particolare il fondo cinese e giapponese, una
raccolta unica in Italia per ricchezza e omogeneità di materiale. Il
fondo cinese raccoglie circa 1500 titoli per un totale di 13.000 volumi,
ai quali bisogna aggiungere nel 1992 il dono dell'Associazione
Italia-Cina di circa 6000 volumi; la raccolta di testi giapponesi
comprende circa 2500 titoli per 5000 volumi. Il nucleo originale e più
consistente del fondo cinese è costituito dalla raccolta di opere
conservate dai gesuiti nella Bibliotheca Major del Collegio Romano, che
trae origine dai rapporti tra l'ordine religioso e l'Impero cinese a
partire dal 1583, anno dell'ingresso in Cina di Matteo Ricci, fino al
1773, anno in cui la Compagnia venne sciolta. Merita un cenno
particolare l'opera più famosa del fondo, il manoscritto del Bencao
Pinhui Jingyao, prima stesura di un trattato di farmacopea del XVI
secolo, compilato per ordine dell'imperatore della dinastia Ming Xiao
Zong e riccamente illustrato con 1360 acquarelli.
[Gianluca Parisi <bnc-rm.ufficiostampa@beniculturali.it>]
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